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Italia divisa in tre aree – Gialla, Arancione, Rossa – con differenti misure anti-COVID

L’aumento della capacità di diffusione del virus registrato nelle ultime settimane dall’Istituto superiore di sanità (indice Rt a 1,7) ha indotto il Governo a prendere misure di contrasto alla diffusione del COVID-19 ancora più stringenti.

Il DPCM 3 novembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che sarà in vigore da oggi venerdì 6 novembre, fino al 3 dicembre, contiene infatti restrizioni modulate in base ai dati delle singole Regioni: ci sono quelle per le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (c.d. area rossa); quelle per le aree caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto (c.d. area arancione); infine, le misure dedicate al resto del territorio nazionale (c.d. area gialla).

Il DPCM individua solo le misure per le rispettive aree, ma non quali Regioni ne fanno parte.

Il tipo di scenario presente in ciascuna Regione è stato invece definito da un’ordinanza del Ministro della Salute e varia in relazione all’andamento della curva epidemiologica.

La mancata individuazione delle Regioni nello stesso DPCM è dovuta al fatto che verranno forniti aggiornamenti sulla condizione di rischio in cui si trovano le varie Regioni, e se una di esse dovesse trovarsi per circa 14 giorni in una condizione di rischio più bassa potrà essere assoggettata successivamente a un regime di misure meno restrittive.

Senza voler fare un elenco esaustivo delle disposizioni presenti, si sottolineano alcuni aspetti.

Nell’area rossa è vietato ogni spostamento non solo tra Regioni e tra Comuni, ma anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Sono anche vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro. I bar e i ristoranti saranno chiusi 7 giorni su 7 mentre l’asporto sarà consentito fino alle 22, mentre non ci sono restrizioni per le consegne a domicilio. Chiudono i centri estetici ma restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiudono i negozi fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità indicati in allegato al DPCM.

Gli spostamenti sono vietati da una Regione all’altra e da un Comune all’altro anche nelle Regioni “arancioni”. Nel Comune, invece, è vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino, salvo i comprovati motivi di lavoro, necessità e salute, e vige la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del Comune. Per bar e ristoranti vigono le stesse regole che per le Regioni “rosse”. In area arancione saranno chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti di vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno.

Per quanto riguarda la più vasta “area gialla”, oltre alle restrizioni già in vigore si prevede, tra l’altro, la chiusura di musei e mostre. Vietato, anche in questo caso, circolare dalle 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute e la raccomandazione a non spostarsi se non per i medesimi motivi anche durante il giorno.

Un modulo di autocertificazione è già presente sul sito del Viminale.

Ulteriori dettagli nella sintesi allegata DPCM 3_11_20 . Sintesi